domenica 24 dicembre 2006

LA FORZA DELLA MENTE NEL ROSSO DEL FUOCO

GALIA, IL CALORE DEL FUOCO AL POSTO DI COLORI E PENNELLI
Spesso siamo abituati ad ammirare quadri di validi autori, affreschi, sculture ed altre opere d’arte realizzati con pennelli, colori, scalpelli e quant’altro serve per la concretizzazione delle stesse ma poche volte ci siamo fermati ad osservare opere realizzate senza pennelli e senza tela, senza scalpello e senza spatola ma solo con il fuoco.
Proprio così esistono opere d’arte fatte col fuoco, col calore e con quanto l’effetto dello stesso riesce a trasferire sul legno che, abilmente, sostituisce la tela.
Si tratta di una tecnica particolare ed al tempo stesso difficile perché non vi sono colori che possono coprire o ritoccare. La mano deve essere ferma e la mente abile ad elaborare e a tradurre la forma ed il movimento che vive nella mente dell’artista.
Così si realizzano opere meravigliose e tridimensionali, opere che vivono tra la fotografia e la scultura, tra il dipinto e l’affresco, opere, insomma che fanno immergere l’uomo nel contesto riprodotto senza lasciare spazio a distrazioni.
L’artista capace di far parlare il legno con questa tecnica denominata “pirografia” si chiama Silvio Galia.
La tela ed il pennello vengono sostituiti dal legno e dal pirografo che, col suo calore, imprime la forza del sentimento che vive dentro il cuore e la mente dell’artista.
Le tavole di legno non sono più tali ma scenari di vita capaci di riassumere il vissuto di ogni giorno ed ancor più “la vita di una vita” e prima di tutto quella del tempo e del mondo che hanno visto lo stesso Galia attore e partecipe coraggioso di uno spaccato umano tutto da raccontare.
E proprio da questo si evince che SiGa non è solo l’artista ma anche e soprattutto l’uomo che sa scendere nel particolare con la sua arte per tradurre l’essenza della consapevolezza umana.
Galia, è quindi, l’artista che trasmette oggi un messaggio reale del presente che diventa passato col correre dei giorni che vivono con lui gli attimi della realizzazione delle opere.
Ed ogni opera ha qualcosa da raccontare: gioia, serenità, sofferenza o forse tutto un’insieme così come quando lo stesso artista si racconta in qualche opera con il solo scopo di trasferire non solo l’emozione che scorre in sé ma l’emozione che vive in sé.
Silvio Galia, ancor prima di essere l’artista è quindi l’uomo che sperimenta dentro se stesso i sentimenti; gli stessi che vengono poi dipinti sul legno attraverso il fuoco che segna le cose così come la vita di ciascuno.
L’artista è quindi l’uomo del racconto, della narrazione e della sintesi di tutto un mondo che lo ha e che ha conosciuto ma è anche l’uomo che sintetizza sé stesso in quel “SiGa” che ha scelto come suo nome d’arte.
Nato a San Pietro di Caridà (RC), il 5 aprile del 1940 sin da piccolo conosce il significato dell’essenziale essendo rimasto orfano a soli due anni. Questo vuoto, coperto con grande amore dalla madre ha comunque segnato l’esistenza di SiGa fino al punto di cercare sempre e dentro di sé quella figura e quel riferimento importante ed indispensabile per ogni uomo.
Così, le giornate di Silvio lo formavano al futuro e alla vita che lo avrebbe atteso in mezzo a tanti sacrifici per essere poi punto di riferimento di altri.
La vita umana e professionale di SiGa è un continuo “dare” un immenso “regalo” di sé stesso senza mai contare nulla e niente.
Gli alti traguardi raggiunti nella vita umana e professionale sono stati frutto di vera passione e di grande dedizione; di serietà e di costanza così come le sue stesse opere che si aprono al mondo con il solo scopo di raccontare una sua parte con grande chiarezza.
L’essenza scava nelle opere di SiGa così come anche nella sua vita fino al punto di riuscire a scavare dentro sé stesso per colmate il proprio “io” mediante l’esternazione di quei sentimenti che vivono là dove pochi possono entrare.
Galia discute e si discute, analizza e si analizza, colora e non colora, modella e non modella. Insomma è un vero artista dalle innumerevoli capacità. E’ poliedrico.
Da giovane Silvio Galia ha amato l’arte nelle sue diverse forme. Ecco che le mani si immettono nell’argilla, nei colori, nei pennelli e solo successivamente nel pirografo.
Insomma una tecnica tutta da gustare e tutta da scoprire o meglio da vedere dal momento che l’artista Silvio Galia vive a Reggio Calabria nonostante spesso si trova impegnato per mostre fuori regione e fuori Italia.






Tratto da "Il Quotidiano della Calabria" anno 2006, domenica 18 giusgno

1 commento:

Ufficio stampa SiGa ha detto...

congratulazioni per la sua arte. Veramente bella.